mercoledì 29 luglio 2009

Hummus di ceci


Ecco un'altra ricetta del corso di cucina naturale che stiamo seguendo.

Per quanto gli ingredienti possano sembrare strambi io consiglio caldamente di provare, cose che mai avrei detto prima conferiscono invece il profumo giusto, la giusta digeribilità.... sono quasi senza parole (il primo giorno di corso pensavo "si-si, ok, farà anche bene... ma l'umeboshi te lo mangi te!", ieri l'ho comprato.... come dire... è bello a volte rimettersi in discussione!! ;-)).
Tanto per dare qualche informazione: l'alga kombu serve a rendere più digeribili i legumi, se ne utilizza un cm a porzione, si mette nell'acqua di cottura e a fine cottura si toglie (c'è chi la mangia ma per me è troppo viscida e poi, comunque, tutte le sue proprietà le ha "cedute" all'acqua di cottura e, di conseguenza, ai legumi!), come tutte le alghe anche la kombu è ricca di sali minerali e aiuta l'organismo a depurarsi, sopratutto dai metalli, l'umeboshi invece è un "aceto" ottenuto dalla fermentazione di prugne giapponesi (= ume) salate (= boshi), è il più classico dei condimenti della cucina giapponese, ha un gusto acido e salato, è ricco di fermenti e enzimi alcalinizzanti, è ottimo d'estate perché rimineralizzante, a me non fa impazzire, preferisco l'agro di riso, ma io non amo gli aceti in generale (a parte quello balsamico), questo però mi ha favorevolmente stupito, perché benché io non ne ami il sapore, nei piatti preparati trovo che conferisca sempre un profumo particolarmente piacevole.
Entrambi si comprano nei negozi bio e/o nelle erboristerie che hanno anche un reparto di alimentazione macrobiotica.
Altre informazioni più approfondite si trovano per l'umeboshi qui e qui, per la kombu qui.

Hummus di ceci

1 tazza di ceci (ammollati una notte)
10 cm di alga kombu
1 ctav di tahin (crema di sesamo)
1 ctav di succo di limone
2 ctav di olio extravergine di oliva
aceto di umeboshi q.b. (o salsa tamari)

Far cuocere i ceci nella pentola a pressione con l'alga kombu, quindi frullarli tenendo da parte l'acqua di cottura, che servirà per ammorbidire il composto. Volendo si possono fare due passaggi, uno con il passaverdure e uno con il frullatore, in modo da eliminare più bucce possibili.
Aggiungere una parte dell'acqua di cottura, l'olio, il limone, il tahin e pochissimo aceto di umeboshi (è preferibile metterne troppo poco e aggiungerne piuttosto che ritrovarsi un hummus acido), mescolare bene e impiattare.

Al corso lo abbiamo mangiato con delle carote crude, ma si può mangiare su focacce, piadine, crackers.... insomma come più vi ispira!
Si conserva bene in frigo, ma attenzione a non lasciarlo troppo a lungo, come tutte le cose fatte in casa non contiene conservanti (e meno male!) per cui tende ad ammuffire più rapidamente!

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